Che stagione sei? – I profumi Centopercentocachemire
Quando incontro Cristiano e Annabella, fondatori di Centopercentocachemire, mi rendo conto che non è solo un altro luogo che parla di moda come mille altri.
Niente slogan accattivanti o esposizioni confuse. E c'è tempo, soprattutto: tempo per sedersi; tempo per raccontare una storia; tempo per annusare. Tempo per seguire i materiali e lasciare che la conversazione si guidi da sola.
"I tessuti sono stati la base di tutto per noi fin dal primo giorno," mi dice Cristiano, con quella tranquillità che è disponibile solo per chi sa che tutto si riduce alla mano. "Cashmere, certo, ma anche cotone, lino, seta. Queste sono narrazioni fibrose della natura, del corpo, delle stagioni. Ci siamo detti, dobbiamo trasformarle in fragranze perché il profumo è un tessuto invisibile: non lo puoi vedere, eppure ti avvolge e rimane con te."
Annabella annuisce e inizia a raccontare la sua storia. Ha un modo delicato di raccontare e, mentre lo fa, è quasi come se stesse dipingendo immagini nell’aria.

"Stagioni; volevamo che ogni profumo fosse legato a una stagione perché tutti noi ci relazioniamo da vicino a diverse stagioni. Non è una mera preferenza; è una profonda riflessione di chi siamo. Una primavera può essere per coloro che hanno bisogno di rinascere, l'autunno un tempo per quelli in cerca di profondità e intimità."
È così che inizio la mia avventura nelle quattro essenze.
Cotone è il primo. È composto da bergamotto e fiore di cotone: note pulite, fresche e quasi cristalline. "È la nostra primavera," mi dice Annabella. La stagione dei nuovi inizi. Una leggerezza che non è frivola, ma necessaria. È un'offerta, non una prescrizione, per continuare ad andare avanti, con un nuovo passo."
Poi c'è Lino, che rievoca il rabarbaro e la mela croccante. Inalo e sono trasportato dalla pelle riscaldata dal sole, un pomeriggio pigro. "Questo è l'estate," sorride Cristiano. "Il lino è un tessuto che non trattiene, che respira. Questo è quello che è questa fragranza: vivo, essenziale, un alito di libertà."
La seta ha una voce diversa. Speziata, calda, con zenzero e vaniglia intrecciati come fili d'oro. "È autunno," condivide Annabella. Un tessuto che si muove dolcemente, ma con sostanza. Qui c'è sensualità, sensualismo, ma non gridato. È la fragranza per coloro che amano fermarsi, riflettere e cercare la bellezza nella trasformazione."
Infine, Cashmere. Sulle pagine la sento e penso a un abbraccio. Muschio di quercia e legno, note profonde e sofisticate che non devono dimostrare nulla. "È inverno," dice Cristiano. "Raccogliersi; è arrivato il momento di proteggere. Un rifugio che porti con te."
Solo ascoltandoli, realizzo che questi non sono solo profumi. Tutti collegati a un girocollo fatto a mano con fili preziosi. Cotone rosa scuro, lino beige, seta lavanda, cashmere arancione: ogni collana è stata concepita per parlare alla fragranza e completarla in un'esperienza immersiva.
"Volevamo fare un doppio gesto," dice Annabella. "Essere in grado di indossare un profumo e un gioiello che corrisponde anche all'artigianato dello smith. Non è solo un oggetto ma una parte di sé."
L'intervista finisce ma l'amore rimane. Chiedo a Cristiano cosa significhi per loro comunicare un progetto come questo. Sorride, come a dire, naturalmente: "Significa il coraggio di non avere fretta. Permettere al profumo di fare il suo lavoro temporale. Che le persone possono ancora scegliere la loro stagione, senza fretta. Lo esprimo, con quella calma.
So che Centopercentocachemire non ha esattamente reinventato la ruota – e nemmeno lo rivendicano. Hanno costruito un nuovo linguaggio, fatto di materia e tempo. Un linguaggio che non grida la sua presenza, ma pende nell’aria, una tela invisibile avvolta intorno a ogni stagione della vita.



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