Cena tra amici

Cena tra amici

Prima regola del Fight Club: non si parla del Fight Club dei milanesi. 

Seconda regola del Fight Club: non dovete parlare mai del Fight Club dei milanesi. 

Terza regola del Fight Club: a cena da amici portate una bottiglia di vino. Finisce sempre che il dolce non lo mangia mai nessuno.

Dinner club

Non c’è RSVP o invito esclusivo che tenga: a Milano le serate più belle sono quelle passate a casa di amici. 

Questo tipo di appuntamento è, a parer mio, una delle consuetudini più piacevoli degli abitanti di città come Milano, Parigi, Bruxelles. 

Io, che ho un evidente vizio di forma, parto dal presupposto che tutto ciò che è collegato al cibo sia qualcosa di magnifico e irrinunciabile. Aggiungeteci anche che, quando il freddo si avvicina, non sempre abbiamo voglia di passare il venerdì sera in un ristorante pieno di gente, magari seduti al tavolo accanto alla porta del bagno, con a fianco il gruppo di bocconiani con le scarpe brutte. 

Posso portare anche Federico?

Tutti noi, chi più chi meno, abbiamo degli amici. Tutti noi, chi più chi meno, abbiamo degli impegni. 

Quando parte dei tuoi impegni è rappresentata da amici, significa che siete delle persone felici. 

Chi mi conosce lo sa, qui a Milano organizzare una cena o un aperitivo non è sempre facile, purtroppo quello che si dice sulla frenesia matta di questa città è tutto vero. 

Ma una cenetta la facciamo? Ma sì. Solitamente c’è sempre chi cucina, chi porta il +1, chi si toglie le scarpe, chi dice che non sarebbe venuto poi ti scrive un messaggio cinque minuti prima per dirti che c’è. Io sono quella che mette il timer per la pasta, lo fate anche voi?

XoXo Gossip Girl

Le cene tra amiche rappresentano un evento a parte.

Queste riunioni sono sacre e, quando il CdA delle tue ragazze si riunisce, è la fine. Ho sempre pensato che in questi casi dovrebbe esserci un regista o uno sceneggiatore nascosto dietro il frigorifero: quello che succede quando delle amiche si incontrano e condividono le loro vite ha un’energia grande. 

Anche in questi casi ognuna ha un ruolo ben preciso: c’è chi racconta della propria vita sentimentale, chi fa finta di ascoltare con comprensione ma in realtà giudica ogni virgola, chi parla dell’affitto di casa, chi fa discorsi motivazionali, chi avrebbe tanto da raccontare e alla fine sta zitta. 

Ognuna varca la soglia di casa con una borsa di tela in cui porta qualcosa per la cena e qualche preoccupazione. Tutte escono con quella borsa che è più leggera, non per il vino che non c’è più ma per la spensieratezza che c’è entrata. 

E scusatemi se l’altra sera avete sentito le nostre fragorose risate, non ci fermerà nessuno.

Last night

Di questo film ricordo la bellezza di Keira Knightley e Guillaume Canet e la colonna sonora (First Movement, Clint Mansell). L’intimità delle loro chiacchiere sul divano. Non ricordo se ci fosse un lieto fine o meno, e non conta. 

Sulle cene in casa di questo tipo c’è tanto poco da dire e tanto da vivere. 

P.S. Quando mi citofonate prendete la prima scala sulla sinistra.