Manifesto di una femminista milanese (depilata)

Manifesto di una femminista milanese (depilata)

“Una donna libera è il contrario di una donna leggera”. Questa è una delle frasi che più amo di Simone de Beauvoir e credo che, nella sua semplicità, esprima un concetto che in realtà non è chiaro a tutti.

Ormai la parola “femminismo” è usata un po’ dappertutto, come l’avocado. E la cosa non mi dispiace affatto (l’avocado invece sì, ho sviluppato nel tempo una forte intolleranza e se ne mangio anche un piccolo pezzo sto male).

Ma chi sono le femministe che vivono a Milano? Che volti hanno?

Le donne coraggiose vanno dall’estetista

È vero, tante ragazze portavoce del femminismo moderno decidono di non depilarsi ( Lourdes Leon Ciccone, Paris Jackson, Cara Delevingne) e questa è una scelta che accetto e comprendo e che ha alla base tanti motivi, non solo estetici.

E se una femminista è libera di non depilarsi, al contrario, sarà pur libera di prenotare un appuntamento dall’estetista no?

Le milanesi, pur non essendo fanatiche di cerette, manicure e trattamenti vari, si depilano. E vi dirò di più, questa è una scelta anche estremamente coraggiosa a Milano. Perché? Non perché farsi la ceretta fa male. La ceretta a Milano è costosa quanto un pranzo in Langosteria, provare per credere. Ditemi voi se non è coraggio questo…

Il portafoglio è mio me lo gestisco io

Mi perdonerete se ho modificato il famoso slogan femminista “L’utero è mio e me lo gestisco io”, l’ho fatto per una buona causa: difendere le mie compagne di partito a cui, al primo appuntamento con un uomo, non è stato offerto l’aperitivo o la cena.

Chi fraintenderà queste mie parole lo farà volontariamente: ad un uomo non guardo mai il portafoglio (a meno che non sia firmato Alviero Martini).

Sono da sempre sostenitrice del fatto che una ragazza debba essere indipendente dal punto di vista economico ed essere libera di spendere i propri soldi come vuole. Sostengo con la stessa convinzione che la galanteria di un uomo possa andare di pari passo con una donna libera ed indipendente e che, far pagare il conto ad una signora al primo appuntamento, non sia sinonimo di parità dei sessi ma equivalga alla maleducazione più becera. Le milanesi questo lo sanno benissimo.

Non fidatevi delle rompiscatole

Essere femminista non significa dover demolire la figura maschile anche perché gli uomini sono bravissimi a farlo già da soli.

Mi sono stufata di ascoltare storie di candide e pure ragazze maltrattate dai loro fidanzati, drammi della gelosia. Basta! Tanti uomini sono delle grandissime teste di cavolo ma la colpa la abbiamo anche noi.

Devo dire che le milanesi sono tipe abbastanza pragmatiche in coppia: mi tratti male? Ti mollo.

Indossate lo stesso vestito due volte

Abbiamo appurato che una femminista per essere tale può essere anche femminile, raffinata e soprattutto depilata. Ma cosa significa essere femminili a Milano? La femminilità delle milanesi (ed in generale quella delle ragazze di classe) è qualcosa di sottile ed impercettibile che non passa attraverso nudità estrema e disvelamento di vesti. C’è bisogno di così poco per essere belle.

La cosa più sexy che possiate mai indossare rimane la vostra libertà, è lei il vostro little black dress.

E una preghiera per il periodo delle vacanze: non partite con i valigioni da 200 kg per andare a Mykonos. Siete fighe anche se indossate lo stesso vestito due volte.