Play, Create and Repeat: La Visione Digitale di Tokyo Tommy

Play, Create and Repeat: La Visione Digitale di Tokyo Tommy 

“I rock, I roll, I bloom, I grow”, canta Tyler, The Creator in Where This Flower Blooms. E nelle parole della star americana si riflette a pieno la filosofia di Tokyo Tommy. Energico e determinato, è decisamente un artista anticonvenzionale. 

Scolpisce con la realtà virtuale per creare illustrazioni, animazioni e oggetti di design dallo stile unico e riconoscibile. 

Il suo tratto infatti è grezzo, i colori sono vibranti e gli elementi che rappresenta spesso ricorrenti. 

Ogni sua opera si accompagna sempre a un senso di leggerezza e felicità tipico dell’infanzia, e non è un caso: Tokyo Tommy - protagonista della nostra intervista - ha un obiettivo ben preciso, quello di trasmettere con la sua arte un senso di gioia spensierata a chiunque ne faccia esperienza. 

Il suo interesse per la scultura virtuale ha inizio con lo scoppio del Covid. Quando il mondo di sempre sembrava non esistere più e le sue porte erano state chiuse a chiave per tutti noi, lui ha deciso di reinventarsi…. 

TT - Dal momento che non potevo più prendere ispirazione dalla realtà e dalle persone infatti, ho pensato: se non posso attingere dal mondo esterno, perché non creare un mio universo creativo? Così sono passato subito al 3D. Dopo un paio di settimane però, mi sono reso conto che la tastiera rappresentava un limite. Ed è stato allora che ho scoperto il visore. 

Dal 2021 infatti Tommaso utilizza il VR per modellare e creare, perché gli offre una manualità fondamentale e gli permette di esprimere la sua identità artistica in modo naturale e immediato. Questo aspetto per lui era ed è essenziale, perché voleva che il suo tratto fosse sempre riconoscibile. E non a caso, anche i suoi personaggi ricorrenti sono una sua cifra stilistica. Ma l’ispirazione da dove arriva? 

TT - Principalmente prendo ispirazione da elementi che mi piacciono in generale. Credo che la cosa più semplice per creare sia prima di tutto chiedersi che cosa ci piaccia perché sulla base di quello, riusciamo poi a darci delle risposte. 

Inoltre sono molto affascinato dalla cultura nipponica, soprattutto dal loro modo di comunicare. Utilizzano spesso mascotte - persino nei supermercati - e la palette dei colori è incredibilmente vivace.  La loro comunicazione è solare, giocosa e fortemente visiva, ed è proprio questo stile che mi ispira. E anche la natura è certamente di grande ispirazione. Sono cresciuto infatti in una casa con un bellissimo giardino e quindi molti dei miei ricordi sono proprio legati agli alberi e ai fiori. 

Tuttavia, non finisce qui. Artisti come David Hockney e Austin Lee sono infatti di grande ispirazione per Tommaso: gli basta vedere un’opera per far nascere in lui la necessità e la motivazione di creare qualcosa di nuovo. E così, spinto dalla curiosità e dalla voglia di mettersi in gioco, il suo percorso di crescita non si arresta mai. Da circa un anno infatti si è lanciato anche nel mondo degli art toy con l’uso della stampa 3D… 

TT - Il tutto è nato dall’esigenza di creare qualcosa con le mie mani. Nonostante il VR mi permettesse di mantenere una certa manualità, mi ritrovavo comunque sempre dietro a uno schermo. Desideravo trovare un modo per ampliare il mio progetto in una direzione coerente con ciò che già facevo. Lo stesso file 3D infatti, invece di fermarsi all’interno del computer ed essere trasformato in un’illustrazione o un'animazione, grazie alla stampante può diventare un oggetto concreto e questo mi affascinava tantissimo. 

Proprio questo passaggio aggiunge quindi un ulteriore tassello alla sua idea di progetto, permettendogli di avere un controllo totale sul processo creativo. 

Si può dire che la stampa 3D ti ha aperto nuove strade, permettendoti di fare di nuovo i conti con la “vita vera”… C’è per caso un art toy a cui tieni in particolare modo? 

TT - Direi… Il castello gonfiabile. È un soggetto diverso da quelli che solitamente realizzo - non è un fiore, una stella o un mio omino. Si tratta invece di un castello: un’idea interessante che mi era passata per la testa. Per me è la dimostrazione di come - per quanto sia importante avere quegli elementi che ti permettono di edificare un’estetica riconoscibile - ogni tanto assecondare certe intuizioni ti permette di allargare quello che è un tuo universo creativo.