"Te l'avevo detto", un film che parla di noi

"Te l'avevo detto", un film che parla di noi

“Te l’avevo detto” è il titolo del nuovo film di Ginevra Elkann, uscito nelle sale il primo febbraio. Sono andata al cinema a guardarlo un sabato pomeriggio di pioggia e ne sono uscita turbata ed entusiasta allo stesso tempo. Ho pensato subito che, dietro una sceneggiatura così bella, non potevano che esserci delle donne straordinarie. Non mi sbagliavo: a firmare la sceneggiatura insieme alla regista ci sono Chiara Barzini e Ilaria Bernardini.

Il racconto è ambientato in una Roma apocalittica, soffocata da una coltre di afa insopportabile da cui nessuno può scappare. I personaggi del film, pur essendo molto diversi tra loro, hanno tutti qualcosa in comune:  cercano di colmare il loro vuoto con dipendenze e rapporti disfunzionali.

Ilaria Bernardini risponde alle mie domande.

Te l'avevo detto, la recensione | CinemaSerieTV.it
Valerina Bruni Tedeschi

“Te l’avevo detto” è una delle frasi che usiamo di più nella nostra vita quotidiana, forse anche un modo per metterci in pace con la coscienza rispetto a eventi che sono fuori dal nostro controllo. Perché avete scelto questo titolo?

Perché porta con sé l’irritante errore che racconta, tutti i segnali d’allarme che non abbiamo ascoltato, tutti gli sliding doors che ci capitano nella vita. E’ una frase molto piacevole da pronunciare e molto irritante da sentirsi dire.

Ginevra Elkann - Una scena da Te l'avevo detto di
Alba Rohrwacher e Riccardo Scamarcio

Le storie dei protagonisti fanno parte di un racconto corale in cui la delicatezza dell’esistenza riesce comunque a farsi spazio tra eccessi, relazioni tossiche e drammi familiari. Quanto è stato complicato affrontare le vostre emozioni e quelle dei personaggi?

E’ stata una scrittura emozionante, nostalgica e sentimentale. Nel corso di lunghe sessioni zoom durante la pandemia abbiamo pianto e riso molto andando a scavare a piene mani nella nostra memoria e nei nostri ricordi, quelli più devastanti e quelli più esilaranti.

 

Suso Cecchi D’Amico ha detto: “Nasce, durante le riunioni di sceneggiatura, anche un curioso rapporto con i familiari dei colleghi, che impariamo a conoscere intimamente nei discorsi fra noi, per cui ci troviamo a partecipare alle vicende tristi e liete delle loro vite con una passione che non trova poi riscontro nel rapporto diretto”. Pur avendo cominciato a scrivere la sceneggiatura poco tempo prima che scoppiasse il covid, per voi è stato lo stesso?

E’ proprio così, sapevamo e sappiamo dei nostri figli, delle nostre madri, delle influenze e dei disastri. Durante la scrittura ci si avvicina moltissimo, è come un innamoramento, uno per l’altro e poi quello per il film e per la storia che si cerca di fare atterrare.

Chiara Barzini, Ginevra Elkann and Ilaria Bernardini attend a red carpet for the movie "Te L'Avevo Detto" & "The Zone Of Interest" during the 18th...
Chiara Barzini, Ginevra Elkann e Ilaria Bernardini al Festival del Cinema di Roma. Getty Images

L’ironia è un fil rouge che lega tutto il film. Ho sempre creduto che, anche nei momenti più drammatici della nostra vita, l’ironia possa salvarci. Siete d’accordo?

Sì, completamente. Penso ci sia tanto humor in questo film nonostante il dolore che racconta e io personalmente trovo lo struggimento un luogo fantastico e florido anche per le risate più vere. Abbiamo per noi tre un appellativo che non posso qui ripetere perché in parte è una parolaccia, ma che riassume questa postura sbomballata e buffa di stare nella vita e quindi anche nella tragedia.

Te l'avevo detto di Ginevra Elkann, la recensione di Federico Pontiggia
Valeria Golino nei panni di Pupa

I protagonisti hanno personalità complesse e rispecchiano molto le paure di noi esseri umani. A colpirmi sono state soprattutto le figure femminili: Gianna, Pupa, Caterina, interpretate magistralmente da Valeria Bruni Tedeschi, Valeria Golino e Alba Rohrwacher.

Tante immagini del film evocano ricordi di zie, nonne, persone che hanno fatto parte della nostra vita. Marisa Borini, che interpreta la signora Maria Antonietta, è favolosa. Sono sicura che anche voi, guardando il film, ritroverete frammenti della vostra memoria familiare. E non dite che non ve l’avevo detto.

Cover credits: Francesca Fago